30 ottobre 2014

L'incompiuto del mio viaggio

Fatico a trovare un viaggio che si possa davvero considerare compiuto. Anche nei posti dove ci son già tornata tante volte mi resta la voglia di tornare per vedere qualcosa che mi era sfuggito o anche solo per vedere come i luoghi cambiano nel tempo.
Il mio viaggio incompiuto per definizione è il cammino di Santiago: degli 800 km previsti io ho fatto all'incirca i primi 200 e gli ultimi 200. E mi è rimasta la voglia di rifarlo perché per me quello resta il Viaggio della vita per definizione.
Anche Madrid non scherza eh: ho visto talmente poco che mi è rimasta addosso solo la sensazione che fosse una bella città!
E quindi di che vi parlo per il tema proposto questo mese da Mamma Orsa Curiosona per il senso dei miei viaggi? 
Oggi andremo in Cile alla ricerca di Pablo Neruda!

Dovete sapere che in Cile Pablo aveva ben 3 ville, oggi diventate tutte museo e meta di viaggio di moltissimi turisti, tranne me. Leggo che queste case son state definite "poesie immobiliari"!

Isla Negra
Per sentito dire, sembrerebbe che delle tre case quella di Isla Negra sia la più stravagante e spettacolare, Noi non avevamo abbastanza pesos cileni e quindi l'abbiamo vista solo da fuori, E ci siamo "accontentati" di uno spettacolare tramonto proprio vicino a dove lo guardava anche Neruda. 
[la casa è sulla destra, in punta alla collina]

L’Oceano Pacifico
straripava dalla mappa.
Non vi era posto ove metterlo.
Era così grande, disordinato
e blu che non ci stava in nessun posto.
Così lo lasciarono davanti alla mia finestra.
Valparaiso
Per sentito dire, la casa di Valparaiso delle tre è la meno significativa, quindi decidiamo di lasciare stare anche perché Valparaiso è estremamente affascinante e merita di essere scoperta palmo a palmo.. (come meriterà spero a breve un post apposito!).
Pronto,

Valparaíso,
marinero,
te olvidas
de las lágrimas, 
vuelves
a colgar tus moradas, 
a pintar puertas 
verdes, 
ventanas 
amarillas, 
todo 
lo transformas en nave, 


Santiago 
Per sentito dire, la casa di Santiago varrebbe la pena di essere inclusa in un tour della capitale cilena.Peccato non aver sentito dire/essersi informati sul giorno di chiusura dei musei a Santiago: sappiatelo è lunedì. E io di lunedì mi son trovata di fronte al portone chiuso della casa di Pablo Neruda. Volevo piangere.
Il Cile è un balcone titanico e stretto. Le cordigliere ci respingono. Noi cileni ci mettiamo in fila per vedere il nostro mare, lo spazio iracondo, le onde dell’oceano.


Io le case di Neruda, alla fine della fiera, le conosco solo ed unicamente per sentito dire perché per mille ragioni non son mai riuscita a metterci il naso. Un'ultima possibilità a Pablo per conoscerci gliela darò: Santiago non è così lontana dalla mia casa temporanea in Argentina, è proprio al di là delle Ande. Non so bene come e quando ma prima di tornare a Casa io ci ritenterò! La questione é: che diavolo mi potrà ancora capitare per impedirmi di vederla??? 


22 ottobre 2014

i vent'anni di Luz

I vent'anni di Luz è un libro che cattura.

Siamo a Madrid e Luz ormai ventenne si trova di fronte a un uomo che è suo padre, un padre che fino a pochi minuti prima nemmeno sapeva di avere una figlia. Luz infatti è una delle tante figlie di desaparecidos argentine, ma nessuno la sta cercando. 
Elsa Osorio costruisce il romanzo come il lungo racconto di Luz su come ha scoperto la sua vera identità. È particolarmente interessante questo romanzo perché non è costruito in bianco e nero, ma con tante sfumature di grigio. (Non quelle sfumature). Ringrazio Claudia de Il giro del mondo attraverso i libri (che dal telefono non riesco a taggare) per avermelo regalato.




17 ottobre 2014

Uomini e tomini

Il mio T9 non riconosce la parola "uomini", ma solo tomini. Uomini la devo inserire manualmente.

Sono cose su cui riflettere all'alba dei 29 anni
?

Ho tante cose da raccontare ma internet da casa è scomparso da una settimana e dal cellulare divento scema a scrivere... vedró come organizzarmi!

Buon fine settimana a tutti!

07 ottobre 2014

L'amore fragile - Nadar desnudas

Se c'è una cosa che non capisco delle case editrici è quando ti cambiano il titolo di un libro stravolgendone il significato.

[QUI la recensione ufficiale, a seguire una serie di considerazioni]

L'amore fragile, o come preferisco io Nadar desnduas, è un bel libro che ha un titolo scialbo.
E' indubbio che Carla Guelfenbein, l'autrice, parla di amori: quello tra padre e figlia, quello tra due amiche, quello passionale verso l'amica della figlia e quello per il proprio paese, il Cile. Tutti i personaggi sono fragili Diego, il padre farfallone in primis, Morgana, l'amica che si innamora dell'uomo maturo, e la povera Sophia lo è da sempre, ancora prima di sentirsi tradita da padre e migliore amica.
L'immagine delle amiche che nuotano nude ricorre dall'inizio alla fine del libro ed è davvero molto esplicativa! Valli a capire quelli delle case editrici!

Il libro unisce i due 11 settembre, quello cileno e quello americano.
Ho apprezzato molto come l'11 settembre e la caduta di Allende sia solo uno dei tanti passaggi che porta alla dittatura. I segnali c'erano eccome ma molti preferivano non accorgersene e anche dopo, quando la dittatura c'era, molti preferivano vivere facendo finta che nulla fosse cambiato. L'angoscia della storia di un paese alla deriva si sposa a meraviglia con quella dei protagonisti di questo strano triangolo amoroso.

Un libro decisamente consigliato (****)... e poi il prossimo fine settimana me ne vado torno in Cile!!! Evviva!

05 ottobre 2014

I ponti (prima) del mio viaggio

Che io sia pronta a tutto per partecipare al senso dei miei viaggi, non è una novità!
Il tema dei ponti, scelto da Fiorievecchiepezze, mi ha subito affascinato, ma... io ho deciso che avrei dedicato tutti i sensi dei miei viaggi all'Argentina per quest'anno. Solo che Mendoza, anche se non sembra, è in mezzo a un deserto!

Certo potrei parlarvi del Puente del Inca, una specie di ponte di roccia naturale, che non è molto distante da qui ma che per mille motivi non ho ancora visitato!
Fonte web
Oppure avrei dovuto fotografare le acequias, che son l'orgoglio di Mendoza. Ovvero una serie di canali di irrigazione che portano dai ghiacciai delle Ande l'acqua fino a Mendoza e le permettono di sembrare una bella città alberata. In realtà ormai las acequias son dei canali sporchi e pieni di immondizia e, nonostante me lo sia ripromesso più volte, non ho mai voglia di mettermi a far foto.

E allora?
Allora vi porto dove tutto è iniziato: la città che ha fatto da ponte per iniziare questa mia nuova avventura argentina... vi ricordate quando ero andata a Roma per fare il colloquio?




... perché ogni occasione è buona per tornare a Roma!

01 ottobre 2014

Ser feliz era esto

Qui a Mendoza non ci sono le grandi librerie come ormai siamo abituati in Italia. Chi lo sa se a Buenos Aires ci sono le equivalenti delle nostre Feltrinelli. E per me è un pasticcio!
Io, che in questo anno volevo approfittarne per leggere qualcosa di qualche autore argentino che non si riuscisse a trovare in Italia, mi trovo un po' disorientata. Ho provato a cercare sui blog ma anche in questo caso la ricerca non è facile! Insomma sono una lettrice spaesata!

Quasi per caso ho scoperto che era uscito da poco Ser feliz era esto, la copertina mi piaceva, ambientato a Buenos Aires e me lo son andata a comprare.

La storia non sembra essere di quelle particolarmente originali: un padre, Lucas, scopre all'improvviso di avere una figlia quattordicenne, quando la ragazzina le suona il campanello e le dice che sua mamma poco prima di morire le aveva rivelato l'identità di suo padre.
Lucas e Sophia devono imparare a conoscersi e troveranno uno nell'altro un confidente per i loro segreti. Alla fine mi si sono pure inumiditi gli occhi.
Villa Gesell - fonte web
Finendo di leggere questo libro son arrivata alla conclusione che forse i libri migliori, o che per lo meno mi piacciono di più, son quelli con la trama meno originale ma scritti così bene da farti affezionare ai personaggi.

Mi è piaciuto tanto: mi ha divertito ritrovare scritto lo spagnolo-argentino che parlicchio, ritrovare il mate ogni due per tre, avere conferma che Mar del Plata e dintorni son l'equivalente della nostra
Rimini (e quindi no, non ci andrò!).

Ve lo consiglierei davvero, ma non esiste la traduzione in italiano e non credo arriverà mai, nonostante Eduardo Sacheri non sia proprio uno sconosciuto.
CocaCola life --> qui le mie impressioni
Avete visto Il segreto dei suoi occhi, il film che ha vinto l'oscar nel 2009? Ecco, lui è l'autore del libro da cui hanno trattato il film!
Se non sapete lo spagnolo vi consiglio di vedere assolutamente il film, che mi era piaciuto tantissimo, o di leggere il libro, che questo è l'unico di Sacheri che si trova tradotto in italiano.
Se invece sapete lo spagnolo, provate a leggere questo libro... a me ha encantado! :)