29 ottobre 2016

L'uomo che vide l'infinito


L'uomo che vide l'infinito racconta la storia travagliata di una mente brillante, forse straordinaria, e soprattutto della sua grandissima determinazione: Ramanujan.

Probabilmente questo nome non dirà nulla nemmeno a voi ma è stato un grandissimo matematico che con le sue teorie continua a contribuire allo studio dei buchi neri nonostante sia passato un secolo dalle sue prime pubblicazioni.

Ramanujan nasce in India a fine '800 e, nonostante non abbia una laurea ed un'istruzione formalmente riconosciuta, ha una vera e propria passione per i numeri e riempie quaderni e quaderni di fittissime formule ed intuizioni matematiche,
Riesce a contattare un professore a Cambridge che, riconoscendone la genialità, lo prende sotto la sua ala protettrice e lo porta nella sua università.
Qui Ramanujan deve affrontare mille difficoltà: si trova immerso in una cultura molto diversa dalla sua, si confronta con cibi differenti ma soprattutto con i pregiudizi e le invidie dei suoi colleghi.
In più si trova anche nel bel mezzo della Prima Guerra mondiale

Alla fine Ramanujan riuscirà a realizzare i suoi sogni perché avrà la costanza e la caparbietà di rimanere fedeli a tutti i suoi sogni..

Bella storia eh, solo un po' soporifera... io mi son risvegliata all'improvviso sulla poltroncina del cinema mentre stavano bombardando Cambridge!

23 ottobre 2016

Compleanno 3.1

Lago di Viverone (Biella)
E' una settimana che penso a cosa scrivere nel post del mio compleanno. E poi il compleanno è passato, è stato plurifesteggiato e io le parole per raccontarlo ancora non le ho trovate.

Mi sono festeggiata guardando indietro sulla passerella di un lago. In occasione di una data importante mi soffermo sempre a fare il punto della situazione e tirare le somme.

Ho cambiato -fisicamente- lago e avrei voluto guardare avanti, darmi obiettivi, pensare a cosa devo combinare. Ma il momento era troppo bello ed ero troppo contenta. E allora ho deciso che il mio nuovo obiettivo da trentunenne è imparare a godermi i momenti belli come quel pomeriggio lì... e sorridere sempre!

16 ottobre 2016

Neruda di Pablo Larrain

Neruda di Pablo Larraìn è un film pesantissimo, ma che a me è piaciuto tantissimo: un po' perché io per le cose noiose ho una certa passione e poi perché, va beh che lo dico a fare, io sono follemente innamorata di Neruda e del Cile.

Questo è il secondo film che vedo di Pablo Larraìn: come in No - I giorni dell'arcobaleno anche in Neruda il regista si concentra su un periodo importante della storia cilena -ottima idea- ma non brilla certo per la verve!




Squadra che vince non si cambia e il coprotagonista (o personaggio secondario, chi lo sa!) è interpretato dallo stesso attore che faceva il pubblicitario nell'altro film: lo gnocchissimo bravissimo Gael Garcia Bernal.


Il bel Bernal questa volta è un poliziotto frustrato che ha l'ingrato compito di dover dar la caccia al senatore Neruda, che durante la dittatura di Videla nel 1948, è stato costretto alla clandestinità e tenta di andare in esilio.

Scopriamo un Neruda molto diverso da quello che forse noi signorine col cuore romantico abbiamo in mente quando leggiamo le sue poesie.
Visitando le sue case ad Isla Negra e Santiago, io lo avevo capito che era un tipo davvero eccentrico e seppur capace di scrivere versi bellissimi era un gran porcellone, con il vizio per le donne.
Tramite la voce sprezzante del poliziotto scopriamo così le incongruenze del comportamento del poeta cileno più famoso al mondo: predica l'uguaglianza e la lotta per i diritti di tutti, come un vero comunista, ma poi vive nel lusso; declama l'Amore ma poi è incapace di amare la seconda -e non ultima- moglie Delia e salta da un bordello all'altro.

Autoritratto all'ingresso della casa di Santiago, dedicata alla terza moglie
Il ritratto che ne esce non è sicuramente quello dell'eroe, ma di un uomo che ha un unico grande pregio: saper comunicare, con la poesia ma non solo, e lo sa fare con chiunque.

Motivi per vedere il film Neruda:
- se siete curiosi di saperne di più sulla personalità di Neruda. ma occhio che sarà un'avventura pesante.
- se amate i classici film da cineforum, lenti ma dai contenuti interessanti
- se sognate o siete stati in Cile.
Io che il Cile lo amo tanto ho avuto un colpo al cuore quando ho visto la facciata del Palazzo de La Moneda o quando ho intravisto una Valaparaiso molto differente da quella di cui mi son innamorata, ma quando ho visto i paesaggi dell'Araucanìa sarei voluta saltare in piedi sulla poltroncina del cinema perché quelle stesse montagne con la neve io non le avevo mai viste ma ho la certezza che le avrei amate!
Araucania d'inverno

E son uscita dal cinema che mi sembrava di essere tornata un po' cilena <3
La mia Araucania estiva


13 ottobre 2016

Molte forte, incredibilmente vicino

Una foto pubblicata da Federica (@federica_zucca) in data:

Ho preso in prestito Molte forte, incredibilmente vicino di Jonathan Safran Foer dalla biblioteca su suggerimento di un lettore esperto e appena l'ho aperto ho lanciato un improperio: chi è il ********* che ha sottolineato di rosso il libro? Continuando a sfogliarlo mi son accorta che Molto forte, incredibilmente vicino è un libro fisicamente strano: pieno di segnetti rossi, fotografie, pagine bianche con solo una riga scritta, pagine solo di numeri e alla fine le foto di un uomo che si butta dalle torri gemelle, i cosiddetti jumper.


Un video pubblicato da Laura Motzo (@dontlesyeuxcharmantpaysage) in data:

Il libro racconta la vicenda di due eventi che hanno cambiato la nostra storia ma, soprattutto, hanno cambiato la vita dei protagonisti di questo bel libro. Da una parte c'è il dramma di chi per caso l'11 settembre 2001 si trovava nelle Torri Gemelle e non è più tornato a casa, lasciando orfano un bimbo estremamente intelligente, curioso e sensibile come il piccolo Oskar. Oskar trova una chiave nascosta in un vaso con un biglietto con la scritta "Black": la missione del bambino sarà quella di girare tutta New York alla ricerca di questo Black che potrebbe sapere qualcosa di importante su suo papà.


E poi c'è la storia dei nonni di Oskar, che son sopravvissuti ai bombardamenti di Dresda in Germania, e si son ritrovati giovani, spersi e soli a New York e hanno deciso di sposarsi. In realtà nonno Thomas non parla più dopo quel trauma, può solo scrivere per esprimersi e si è tatuato sulle mani un sì e un no per rendere più veloci la comunicazione. Questo è il motivo per cui mi sembra molto più calzante la copertina americana rispetto a quella della mia edizione di Guanda.
Nonno Thomas è scappato quando ha scoperto che la nonna era incinta e così non ha mai conosciuto il papà di Oskar,


I due intrecci si incontrano, si scontrano e a volte non si capisce che cosa stia davvero succedendo.
Molto forte, incredibilmente vicino è un libro strano anche per quanto riguarda la complessità dei piani narrativi.  Alla fine tutti i pezzi del puzzle si uniranno, il quadro sarà tristemente chiaro e rimarrà il ricordo di un libro molto intenso, incredibilmente coinvolgente.
L'unico piccolo neo: mi avevano preannunciato che avrei singhiozzato per bene alla fine, ma mi son venuti solo gli occhi lucidi.

09 ottobre 2016

Harry Potter e la maledizione dell'erede


Ho finito di leggere Harry Potter e la maledizione dell'erede qualche ora fa e se sto già scrivendo un post è per un unico motivo: di-men-ti-ca-re.

Attenzione! Questa non è una recensione e nemmeno una guida alla lettura: questo è solo lo sfogo disordinato di una babbana innamorata di Hogwarts disposta ad alzarsi un po' prima il sabato mattina pur di avere subito fra le mani la copia dell'ultimo Harry Potter.


  • La prima cosa da sapere è che Harry Potter 8 è un testo teatrale, un modo di leggere differente per noi che siamo soliti leggere romanzi. Comunque no, il problema non è la forma.
  • Salani ha pensato bene di non tradurre molti nomi di personaggi che negli altri libri son stati tradotti: per il lettore italiano il professor Longbottom è Neville Paciock oppure ci va un attimo per capire che la McGranitt è diventata McGonagall. Io avevo letto The deathly Hallows in lingua originale  e la pietra filosofale in spagnolo, che conserva i nomi originali dei personaggi, quindi questi nomi non mi erano totalmente sconosciuti. Questa scelta non facilita la lettura.

  • Il protagonista di tutta la vicenda è Albus Severus, il figlio di mezzo di Harry e Ginny: io quando ho letto alla fine del settimo libro questo nome mi ero commossa. Albus Severus effettivamente è un personaggio davvero interessante, imprigionato in una vicenda senza senso.
  • Centrale per tutta la storia del figlio di Harry Potter è la figura di quel povero disgraziato di Cedric Diggory: si dà il caso che Il calice di fuoco sia il mio libro preferito della saga e vederlo profanare in questo modo mi ha dato leggermente i nervi.
  • Ci sono passaggi degni di Beatiful: dubbi su chi siano i genitori di chi, gente che risorge, ritorna... e Voldemort impegnato a riprodursi è degno di tutti i racconti erotici che si trovano su internet che hanno come protagonisti i maghi della saga!
  • Harry già non brillava per simpatia. ora è davvero antipatico. Però Hermione è sempre la migliore: lei resta feddele a se stessa, con i suoi pregi ed i suoi difetti!
  • La versione "volemose bene" con Draco che collabora con il terzetto è stomachevole. 
  • La scomparsa dalla circolazione di Luna e Neville, che è una figura chiave nella saga, è invece inspiegabile.
C'è solo un unico buon motivo per leggere Harry Potter e la maledizione dell'erede: se siete dei fan della saga non potrete resistere alla curiosità di sapere che cosa è successo 22 anni dopo la battaglia di Hogwarts,
Peccato che se amate Hogwarts probabilmente vi verrà un gran nervoso per aver speso 20 euro per leggere una boiata simile!

01 ottobre 2016

Non avevo capito niente

Non avevo capito niente è uno dei tanti romanzi di Diego De Silva: siccome il suo ultimo libro, Terapia di coppia per amanti, un annetto fa mi aveva fatto impazzire, pensavo di andare sul sicuro... e invece mai una gioia!

Ci sono tanti elementi in comune tra i due libri, a partire dai nomi esplicativi dei protagonisti: questa volta il protagonista è l'avvocato Vincenzo Malinconico, appena separato con i figli adolescenti e un lavoro che non gli dà nessuna soddisfazione.
E poi ci sono i  continui riferimenti a canzoni che fanno da colonna sonora a questo libro: chi ama la musica secondo me può apprezzare molto Diego De Silva.

Qualcuno che aveva letto diversi libri di Diego De Silva me lo aveva definito come il re delle pippe mentali: dopo che ho letto Non avevo capito niente anche io son della stessa idea. Bisogna ammettere che l'autore ha una grande sensibilità ed è simpatico, quindi è riuscito a strapparmi qualche sorriso, di quelli che ti fanno pensare "questo qui ci ha proprio preso"!
-Perché è colpa tua, cretino.
Quando una donna ti dà del cretino, generalmente si sta innamorando.
La differenza principale con Terapia di coppia per amanti è che lì è riuscito a dare un taglio originale alla storia trita e ritrita della coppia in crisi.
In Non avevo capito niente c'è troppa carne al fuoco: la camorra, la crisi di mezza età, la crisi adolescenziale, i matrimoni che finiscono...
Per la carità non è un libro triste, è solo un libro tanto noioso.